L’unione fa la forza
Proverbio antico, ma con un forte valore se applicato all’universo web.
Nella Rete l’aggregazione di individui, tecnicamente chiamati utenti, genera valore e perché no valori.
Ecco quindi che si parla di Crowdsourcing termine coniato da Jeff Have, autore anche dell’omonimo libro appena uscito in Italia con la collaborazione di TheBlog Tv che ne ha curato la traduzione, e che fa riferimento ad un modello di business di un’azienda o un’istituzione che fa appello ad individui fuori dalla sua organizzazione e non organizzati per sviluppare progetti ed idee, avvalendosi della rete come mezzo principale.
Cosa succede se un’istituzione portatrice dei valori storici e culturali decide di ricorrere al crowdsourcing?
Cosa accade se un museo decide di utilizzare gli utenti come team per lo sviluppo di progetti espositivi/ curatoriali?
Ecco una serie di inziative passate, presenti e future…
Primo fautore con successo della pratica del crowdsourcing è stato il Brooklyn art Museum.
L’iniziativa era denonimata Click! ed i visitatori, gli utenti online ed il pubblico in generale erano invitati a partecipare alla creazione di un progetto espositivo.
Nella prima fase una serie di artisti hanno caricato una loro opera fotografica che rispondesse al tema Changing Faces In Brooklyn in forma anonima sul sito web del museo.
Dopodichè è subentrato il pubblico a valutare queste opere e decidere quale fosse degna di prendere parte all’esposizione.
Il risultato è diventato una mostra dove il pubblico ha avuto una parte attiva nel processo curatoriale.
Il secondo esempio , ancora attivo riguarda il Victoria & Albert Museum di Londra.
Gli utenti possono fornire, sempre tramite la Rete, il loro contributo per scegliere le migliori immagini da utilizzare nel database online del museo inglese denominato Search The Collection contenente 140000 immagini.
Se volete contribuire ecco il link dove registrarvi
http://collections.vam.ac.uk/crowdsourcing/
Oggi iniziative interessanti per quanto riguarda il Crowdsourcing museuale sono Crowdsourcing curation iniziativa del Torrance Art Museum in California dove si invitano artisti, curatori, collezionisti e chiunque fosse interessato a contribuire a 4 progetti curatoriali indicando artisti o suggerendo idee per svilupparli.
Da qui ai prossimi 2 anni, fino all’estate del 2012 si richiede una partecipazione collaborativa al fine di scegliere come produrre ed allestire 2 dei 4 temi presentati che sono:
– Le creature ( Da godzilla fino alle produzione dell’inconscio)
– Le spie ( da James Bond al Grande Fratello)
– Il mondo underground ( dai dance club alla storia del rock)
– Il Gladiatore ( dall’antico sport alla nozione di mascolinità contrapposta a quella di femminilità)
Per tutti i suggerimenti scrivete a Mpresneill@TorranceCA.Gov
Un’altra iniziativa simile che riguarda più che l’arte la scienza è quella del Museum of Science di Boston, fondato nel 1830 in collaborazione con Innovative, leader mondiale nei cambiamenti ad alto tasso tecnologico, che ha deciso di ricorrere al crowdsourcing per la realizzazione di una nuova mostra con l’intento poi di esportala nel mondo.
L’esibizione ha come obiettivo quello di cambiare il rapporto con la tecnologia e la scienza e il pubblico che dovrà dare il proprio contributo per la realizzazione del progetto espositivo.
E per quanto riguarda le iniziative future?
In Italia?
Sebbene non sia un’iniziativa strettamente correlata all’attività di un museo specifico il lancio del sito www.arte.it ha vere e proprie implicazioni di crowdsourcing.
Arte.it è un nuovo motore di ricerca sull’arte italiana presentato all’interno della manifestazione Florens 2010 dalla società italiana Nexia. Questo nuovo sito web ha l’obiettivo di diventare un punto di riferimento sulla ricerca delle produzione artistiche e creative del Bel Paese grazie soprattutto agli utenti che hanno la possibilità di partecipare attivamente attraverso degli strumenti social alla costruzione di un sistema di informazioni ricercabili aggiornato e veritiero. Infatti ogni visitatore del sito può votare le pagine visitate, può segnalare nuove fonti e segnalare l’inattendibilità di altre.
I presupposti sono interessanti, i contenuti numerosi quindi apriamo il pc e mettiamoci a lavoro…
perchè l’arte è il bene più prezioso di questo Paese…l’arte è di tutti.