Weston Super Mare è una città lungo la costa del Somerset inglese con un lungomare con sabbia finissima, un immenso Pier, una ruota panoramica e fish & chips servito in ogni angolo.
E’ qui che Banksy ha deciso di creare il suo parco divertimenti, nel luogo dove ha trascorso l’estate negli ultimi 17 anni.
Dismaland è stato inaugurato il 21 Agosto e sarà aperto fino al prossimo 25 settembre.
Procurarsi un biglietto d’ingresso è un’impresa pressoché impossibile, data la grande richiesta, ci vuole fortuna ed amici a cui non sfugge un acquisto online.
Io avevo entrambi e sabato sono entrata nell’ultima immensa opera di quello che può essere considerato lo street artist più famoso al mondo nonché una delle personalità contemporanee più affascinanti.
In fila con me all’entrata persone di ogni età e provenienza tutti accomunati nell’attesa dalla voglia di vedere oltre la porta sotto l’immensa scritta Dismaland.
Entriamo che il sole sta tramontando ed il parco è deserto, il turno di visita prima di noi ha abbandonato il terreno di gioco.
Una melodia incessante e dal suono macabro ci accoglie insieme alle espressioni infastidite degli addetti alle attrazioni.
L’aria si è fatta più rigida e la sensazione è quella di essere in procinto di scoprire qualcosa che forse non sarà piacevole, ma a cui non possiamo rinunciare.
All’interno del parco sono presenti diversi giochi e attrazioni che sembrano essere lì per essere utilizzati un’ultima volta prima di sopperire al degrado e alla rovina.
Il tiro a bersaglio, il Mini Golf, la Ruota panoramica, la roulotte che gira su se stessa.
Un unico motto “Winning is strictly prohibited“: “Vincere è strettamente proibito” su suggerimento dell’artista David Shrigley Sono 50 gli artisti di 17 nazionalità diverse che partecipano alla grande installazione di Banksy.
Da Damien Hirst che espone le sue opere nei musei più importanti del mondo, famoso per i suoi animali messi in teche di vetro sotto formaldeide a Brock Davis star di Instagram con 171.000 follower grazie al suo progetto Make something good every day. Dall’artista israeliana Ronit Baranga con le sue ceramiche dalle sembianze umane e inquietanti, ai dipinti senza volto di Laura Lancaster che riproduce fotografie pescate in mercatini vintage fino alla video installazione di artisti più noti come Jenny Holzer o James Joyce con la sua enorme smiley face dai tratti collassati dal titolo Here for a Good Time not a Long Time.
Le loro opere d’arte si integrano perfettamente nel contesto narrativo di Dismaland dove tutto non si limita ad essere un’esposizione d’arte, ma neanche un puro luogo di divertimento.
Banksy nel suo parco a tema ci spinge a non essere meri spettatori ma osservatori, ci porta a vivere un’ esperienza in un mondo surreale per renderci più consapevoli di quanto accade nella realtà.
Una delle opere con la sua firma è l’attrazione che riproduce una nave di immigrati che il visitatore al costo di 1 £ può muovere a suo piacere, decidendone il destino in una vasca che richiama, in forma molto ridotta, uno dei tanti mari protagonisti oggi dei viaggi alla ricerca di una nuova vita di milioni di persone, itinerari insidiosi che spesso nascondono un destino tragico.
Le notizie di queste morti ci raggiungono ogni giorno, in tempo reale. Ci sono state ieri, ci sono oggi e molto probabilmente ci saranno domani.
Per chi non vive nei luoghi limitrofi l’attenzione ai fatti si limita spesso alla loro conoscenza senza influenze sulla personale quotidianità. Banksy ci porta a svelare questa menzogna, perché questa verità ci riguarda tutti ora come in futuro è doveroso prenderne coscienza.
La vita non è sempre una favola, benvenuti a Dismaland!