How is going Vip Art Fair First Edition?

Sabato scorso come preannunciato mi sono svegliata con l’intento di gustarmi la giornata insaporendola con un po’ d’arte, girovagando per la Vip Art Fair, prima fiera d’arte online, inaugurata proprio il 22 gennaio, e che si concluderà domenica 30.
Il party d’inaugurazione vero e proprio si è tenuto“fisicamente”  a New York, pochi giorni prima, in un hotel vicino Herald Square, ed è stato definito dal sito Artinfo, non un covo di nerd davanti a degli schermi, bensì un ritrovo di  individui chic immersi nella solita atmosfera glamour, fisiologica per questa tipologia di eventi. Si sono sorseggiati cocktail e addentati morbidi stuzzichini, circondati da computer che offrivano una preview dell’evento, parlando di che razza di bestia sarebbe stata questa fiera online. Dunque dicevo sabato mattina mi accingo ad effettuare il login quando il sito si blocca per eccessivo traffico come poi apprendo da twitter.
Cosa succede nei giorni seguenti e soprattutto come l’evento e i suoi imprevisti vengono commentati nel web?
Il sito del magazine ArtReview ha recensito positivamente la fiera online soprattutto perché dà la possibilità di instaurare una comunicazione immediata con i vari galleristi attraverso il servizio di chat e perché rende visibili i  differenti range di prezzo associati ad ogni opera,  in modo  da rendere chiara la valenza monetaria di un potenziale acquisto per ogni collezionista.
ArtReview sottolinea inoltre gli aspetti in comune con le fiere “fisiche”:
– La presenza della medesima gerarchia di gallerie;
– L’iniziale disorientamento che si impossessa sia del visitatore che varca la soglia di una fiera tradizionale, sia dell’utente che effettua il login nello spazio espositivo virtuale.
Successivamente però non si esima da criticare un aspetto della Vip Art Fair definendola una sorta di Grande Fratello dell’Arte : infatti le impostazioni della privacy di default ( almeno per chi è in possesso dell’account VIP) rendono il proprio indirizzo e-mail, con cui si  effettua l’accesso, condivisibile con qualsiasi galleria che si visita e quindi potenzialmente inseribile in un database per future comunicazioni “ promozionali”.
Oltre a problemi di privacy qualche “bugs” c’è stato anche nel funzionamento della chat come afferma Magda Sawon della Postmasters Gallery dichiarando via Twitter che tutte le conversazioni del giorno prima era sparite senza motivo.
Per quanto riguarda l’interfaccia il mancato utilizzo di Flash ha reso più semplice la fruibilità, al di la dei blocchi da eccessivo numero di utenti connessi, ma sicuramente ha conferito un aspetto piuttosto “ cheap” , secondo il blog Hyperallergic , cosa che a loro parere non si sposa molto con il carattere innato di questa tipologia di eventi, pur essendo presenti immagini relative alle opere d’arte in alta risoluzione.
Lo staff di Vip Art Fair attraverso i propri profili Facebook e Twitter si è scusato ripetutamente con gli utenti dichiarando la sorpresa di fronte all’elevato traffico e l’immediato intervento per la risoluzione dei problemi, che comunque si sono susseguiti anche dopo il weekend.
Inoltre un ulteriore limite si è palesato  proprio nell’ambito dei social media.
Ognuno può twittare o postare su facebook l’opera che l’ha più colpito durante la vista della fiera virtuale, peccato però che poi se qualcuno vuole curiosiare non può, a meno che non sia registrato, al contrario un accesso aperto a tutti avrebbe giovato sicuramente in termini di promozione sia dell’evento che delle singole gallerie e relativi artisti.
Ma visto che Vip Art Fair sta per volgere al termine si può considerare un fiasco o un successo?
Una delle fondatrici Jane Cohan dice che l’elevato traffico, che ha portato al blocco del sito, per loro è da valutare positivamente, inoltre nega che alcune gallerie abbiano chiesto indietro i soldi e che al contrario una dozzina  di queste abbiano riportato vendite discrete, come scrive il Wall Street Journal.
Ancora Artinfo appella l’evento come una farsa mentre Cooke Maroney della galleria Gagosian di New York afferma che nonostante gli inziali problemi tecnici prevede di partecipare anche all’edizione del 2012.
Che dire?
La Vip Art Fair ha generato fermento e dibattito tra gli addetti ai lavori ed interesse e partecipazione tra gli appassionati, fenomeni entrambi  coadiuvati , nel bene e nel male, dalle capacità di comunicazione e diffusione proprie della Rete;  a mio parere da oggi in poi nel sistema dell’arte qualcosa è cambiato.
Voi che ne dite?

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