I disegni nell’aria di Alexander Calder

Alexander Calder è un artista statunitense che con la sua arte ha affermato un nuovo concetto di scultura.

Comunemente alla parola scultura associamo parole come massa, materia, peso e profondità, dove nulla è dinamico o soggetto al movimento.

Calder seppur nato e cresciuto in una famiglia di scultori tradizionali (padre e nonno) definisce un’originale arte scultorea , trasformando lo spazio intorno all’opera , dove non sono più solo gli spettatori a muoversi ma è anche l’arte stessa che partecipa al movimento. Alcuni critici hanno definito alcune sue opere come “disegni nell’aria”, forme stilizzate che permettono di vedere al di la’ della loro superficie.

La mostra allestita alla Tate Modern ripercorre la carriera artistica di Alexander Calder dalle prime sculture dedicate al mondo del circo e delle sue acrobazie, con la serie gli Acrobati, passando per le opere più complesse dove il movimento non è solo ipotizzato ma creato realmente da un piccolo motore presente in ogni installazioni, fino alle opere della serie Constellazioni in cui l’artista riproduce i movimenti dei corpi spaziali.

L’esposizione si conclude con l’opera Black Widow una scultura di 3.5 metri donata nel 1948 all’Istituto di Architettura di San Paolo in Brasile. Quest’opera dimostra come l’arte di Calder sia capace di definire uno spazio architettonico in cui è presente conferendogli dinamicità non semplicemente occupandolo.

Ed è proprio la dinamicità l’aspetto più cercato dai visitatori della mostra che fissano le opere percependo un movimento prossimo che purtroppo dai i limiti dell’allestimento museale non arriverà mai. Peccato

 

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