Il 2011 si aprirà all’insegna del legame sempre più stretto tra Arte & Web grazie a VipArtFair: la prima grande fiera d’arte internazionale che avrà luogo solo nella Rete, dal 22 al 30 Gennaio prossimi.
Avevo già parlato di una fiera d’arte in Rete la Artfairlonline , nata come presidio virtuale di ArtVerona e meno consistente tecnologicamente rispetto a VipArtFair.
Infatti in questo caso non si tratta di un esperimento sul Web di poca consistenza, ma di un progetto che ha portato alla realizzazione di un portale virtuale ad hoc, che ha come obiettivo quello di dare una scossa al mercato dell’arte che conserva meccanismi e dinamiche medesime a quelli del XIX secolo.
I fautori dell’iniziativa sono Jonas e Alessandra Almgren rispettivamente marito e moglie, cresciuti professionalmente nel bacino di idee e innovazione della Silicon Valley che insieme ai galleristi Jane e James Cohan hanno dato vita a questo nuovo appuntamento per gli esperti del settore.
La caratteristica in comune con le altre fiere è quella di essere limitata nel tempo, ma il suo campo d’azione è la sola Rete.
Il visitatore dunque dal 22 gennaio potrà decidere, dopo essere entrato nella piattaforma, se fare un tour generale oppure un tour personalizzato; in questo caso deve essere in possesso di un pass speciale ( Vip Pass) che consente l’accesso alla cosiddetta Vip Lounge.
Il costo del pass è 100 $ nei giorni della fiera e 20$ nei giorni successivi.
Nella Vip Lounge il visitatore ha la possibilità di vedere contenuti inediti ( immagini in 3d, video etc), realizzare tour speciali realizzati da curatori di musei vari o messi a disposizione da altri vip che decidono di condividere proprie opere.
Dunque una fiera dell’arte sul Web che nasce per superare i limiti fisici convenzionali, ma che allo stesso tempo vuole utilizzare la personalizzazione del mezzo Internet per poter creare comunità, personalizzazione e condivisione.
Al VipArtFair prendono parte grandi gallerie di tutto il mondo da Berlino con la Galerie Max Hetzler, a Londra con la White Cube, a New York con la Gagosian, a Tokyo con la Gallery Koyanogi, all’Italia con Lia Rumma e tante altre.
Il risparmio di costi di partecipazione è notevole: non ci sono infatti hotel da prenotare, aerei o treni da prendere o spese di imballaggio varie ed eventuali.
Tutto è a portata di click con un costo minimo.
Ma come può un collezionista comprare qualcosa che non vede dal vero?
Gli organizzatori assicurano chi compra un’opera ne conosce già l’ autore, il suo percorso, insomma ha una certa familiarità con l’artista.
Gli investimenti in arte possiedono una natura prettamente rischiosa, il Web con i suoi mezzi aumenta o diminuisce questo aspetto? Staremo a vedere.
Intanto tutti possono farsi un giro iscrivendosi al sito web: http://vipartfair.com/
Per seguirli su Twitter: VipArtFair
Un pensiero su “Quando Silicon Valley incontra l’arte”